Compri un bell’acqua rosmarino al vivaio, lo metti a casa, e dopo poche settimane le foglie ingialliscono. Pensi: forse non l’ho innaffiato abbastanza? Aumenti le annaffiature, ma la pianta peggiora ancora. Il dubbio cresce: quanta acqua dargli, davvero?
L’errore più comune è innaffiare seguendo un calendario fisso, senza guardare il terreno. Questa pianta mediterranea odia l’umidità costante. Il vero problema non è quanto innaffiare, bensì come innaffiare il rosmarino e quando. Una volta capito il meccanismo, la pianta diventa robusta e profumata tutto l’anno, con poca fatica.
Scopriamo da dove nasce il problema e come risolverlo.
Conoscere il rosmarino: una pianta che viene dal Mediterraneo
Il rosmarino cresce naturalmente su colline rocciose e ventilate del Mediterraneo. Il terreno dei suoi habitat d’origine è povero, drenante e quasi mai inzuppato d’acqua. Quando lo mettiamo in vaso, il contesto cambia: il contenitore si scalda al sole, l’acqua evapora più in fretta, ma allo stesso tempo può diventare una trappola se innaffiamo troppo.
Le radici hanno bisogno di aria, non di fango
Le radici del rosmarino non tollerano l’umidità costante. Questa pianta preferisce periodi di siccità alternati a bagnature profonde, proprio come accade in natura dopo una pioggia intensa. Le radici necessitano di ossigeno più che di acqua permanente.
L’errore più grande: pensare che più acqua sia sempre meglio
La maggior parte dei coltivatori cade nello stesso sbaglio. Innaffiano seguendo un calendario fisso: lunedì, giovedì, domenica, sempre alla stessa ora. O riempiono il vaso e lasciano il sottovaso pieno d’acqua per giorni.
Sintomi del sovrannaffiatura
Foglie che ingialliscono dalla base, rami che anneriscono, pianta “moscia” come se avesse sete. Il paradosso è che un rosmarino che muore d’acqua spesso sembra secco, perché le radici marce non assorbono più nulla. È il tradimento silenzioso del terreno troppo bagnato.
Come capire quando il rosmarino ha davvero bisogno d’acqua
Non esiste un calendario universale. Il test migliore è toccare il terreno: infila un dito a 2-3 cm di profondità. Se è ancora umido e fresco, rinvia l’acqua. Se è asciutto e leggermente polveroso, è il momento di bagnare.
Indicazioni per stagione
In primavera ed estate, quando il terreno si asciuga rapidamente, potresti innaffiare ogni 7-10 giorni. In autunno e inverno, il rosmarino cresce lentamente e bastano poche annaffiature al mese, o quasi nessuna se piove regolarmente.
Come innaffiare il rosmarino in vaso senza fare danni
Il metodo giusto è “bagna a fondo e lascia asciugare”. Versa acqua finché non esce dai fori di drenaggio, poi fermati. Svuota il sottovaso dopo 10-15 minuti: non lasciare il vaso a mollo. È il modo corretto per come innaffiare il rosmarino in contenitori.
Scelta giusta di vaso e terreno
Usa un terriccio drenante (universale con aggiunta di sabbia o perlite) e un vaso con molti fori, meglio se in terracotta. Questi accorgimenti impediscono il ristagno che marcia le radici.
Errori comuni da evitare
Non dare piccoli “sorsini” quotidiani. Non versare l’acqua direttamente sul fusto: distribuiscila sul perimetro del vaso per bagnare uniformemente e ridurre il rischio di malattie fungine.
Altre attenzioni per mantenere il rosmarino rigoglioso tutto l’anno
Il pieno sole per almeno 5-6 ore al giorno rende la pianta compatta e profumata. Cimai le punte regolarmente per stimolare nuovi getti; puoi anche usare il rosmarino in cucina mentre lo poti. In estate proteggi il vaso da ore di sole estremo su balconi bollenti. In inverno evita ristagni e gelate dirette sul vaso. Se osservi il tuo rosmarino per una settimana e cambi il modo di innaffiare, vedrai quanto diventa forte e rigoglioso con poche, giuste attenzioni.




