Hai mai notato che i tuoi risparmi rimangono fermi sul conto corrente, accumulando praticamente zero interessi, mentre vedi pubblicità ovunque promettere “conti deposito fino al 5% lordo”? È una sensazione frustrante: senti che il tuo denaro dovrebbe “lavorare” per te, ma non sai da dove cominciare. La domanda che tormentava già nel 2024 si ripete ancora oggi: esiste davvero un conto deposito che rende al 5%, o è solo marketing? E soprattutto, dove sta nascosta la fregatura?
Prima di correre ad aprire il primo conto con il numero più alto, è meglio capire davvero come funziona, quali condizioni si nascondono dietro quelle promesse pubblicitarie e come riconoscere il conto deposito che conviene veramente alla tua situazione. Un conto deposito è un prodotto che permette di depositare denaro presso una banca ricevendo interessi periodici sul saldo depositato. Oggi i tassi lordi raggiungono il 4% su conti liberi, con varianti più elevate su vincoli di durata più lunga. La scelta migliore dipende dai tuoi obiettivi, dal tempo in cui puoi lasciare il denaro bloccato e dalle condizioni che raramente vengono messe in evidenza nei banner pubblicitari.
In questo articolo scoprirai come leggere veramente le offerte delle banche, quali istituti stanno pagando di più adesso e come applicare una semplice checklist per trovare il conto deposito più adatto alle tue esigenze.
Perché oggi tutti parlano dei conti deposito “fino al 5%”
Il mercato dei conti deposito sta vivendo un momento di grande attenzione mediatica. Ovunque leggi numeri accattivanti: “fino al 5% lordo”, “rendimenti record”, “finalmente i tuoi risparmi guadagnano”. Ma il contesto reale è più sfumato di quanto la pubblicità lascerà intendere.
La ragione di tanta enfasi è comprensibile: per anni, chi depositava denaro riceveva rendimenti ridicoli, spesso inferiori allo 0,5%. Il conto corrente medio aveva interessi praticamente nulli. Contemporaneamente, l’inflazione erodeva il valore reale dei tuoi risparmi anno dopo anno. Lasciare 50.000 euro su un conto corrente equivaleva a perderli lentamente. Oggi il panorama è cambiato radicalmente, almeno sulla carta. Le banche cominciano di nuovo a offrire numeri interessanti e i risparmiatori italiani, che hanno memoria di migliori epoche, prestano attenzione.
La tensione narrativa gira attorno a una domanda semplice ma cruciale: esiste davvero un conto al 5%, o è il solito specchietto per le allodole? Spoiler: la risposta è “dipende”, e quella parola piccola nasconde montagne di dettagli. Questo articolo ti guiderà a smontare le offerte promozionali, capire chi sta offrendo davvero i tassi più alti e, soprattutto, come riconoscere se quella percentuale favolosa si trasforma davvero in soldi nel tuo portafoglio.
Che cos’è davvero un conto deposito (e perché ora sembra così conveniente)
Prima di inseguire il tasso più alto, occorre capire di che cosa stiamo parlando. Un conto deposito è uno strumento finanziario piuttosto semplice: tu depositi una somma di denaro presso una banca, la banca la utilizza (prestando a altri clienti, finanziando imprese, ecc.), e in cambio ti paga degli interessi periodicamente.
La differenza tra conto corrente e conto deposito
Il conto corrente è lo strumento dove di solito tieni i soldi per il quotidiano: pagamenti, bonifici, prelievi. Le banche oggi, per il conto corrente, tendono a non pagare interessi, anzi a volte applicano costi di gestione. È una sorta di “parcheggio” di breve termine.
Un conto deposito, invece, nasce specificatamente per far fruttare i risparmi. È uno strumento che incentiva la stabilità: piuttosto che toccare i soldi continuamente, li lasci depositati per un periodo definito e ricevi una remunerazione. Esistono due versioni: il conto deposito libero, dove puoi svincolare quando vuoi (seppur con penali), e il conto deposito vincolato, dove i soldi rimangono bloccati per una durata prestabilita.
Perché oggi i conti deposito pagano davvero di più
Due forze stanno spingendo al rialzo i rendimenti offerti. La prima è macroeconomica: negli ultimi anni le Banche Centrali (la BCE in Europa) hanno alzato i tassi di interesse per combattere l’inflazione. Quando il tasso base sale, le banche hanno margini più ampi e possono permettersi di offrire tassi più generosi ai risparmiatori.
La seconda è strutturale: le banche online e gli istituti di nicchia hanno costi operativi più bassi rispetto ai grandi player con filiali fisiche ovunque. Possono dunque offrire tassi più competitivi e usarli come esca per attrarre nuovi clienti e raccolta di depositi. Questo fenomeno di competizione al rialzo sui tassi è evidente nei dati recenti.
La sicurezza: il fondo di garanzia
Un punto che rassicura: i tuoi depositi presso istituti europei regolamentati sono protetti fino a 100.000 euro per intestatario e per banca attraverso il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Se la banca dovesse fallire domani, quei 100.000 euro sarebbero comunque al sicuro. Questo significa che il “rischio zero” non è mai assoluto (nulla è garantito al 100% nella vita), ma è molto basso per importi normali. Se hai risparmi superiori a questa soglia, la soluzione è distribuirli tra più banche.
“Fino al 5%”: come leggere (e smontare) le offerte pubblicitarie
Ora arriviamo al cuore della questione. Quello che vedi pubblicizzato e quello che realmente guadagnerai sono spesso due cose diverse. Imparare a decifrare il linguaggio delle banche è essenziale.
Cosa significa davvero “fino al”
La parola “fino” è la chiave. “Fino al 5% lordo” non significa che tutti otterranno il 5%. Significa che, in condizioni molto specifiche e favorevoli, il tasso massimo promesso è quel numero. In pratica, potrai raggiungere il 5% solo se:
- Depositi una somma “nuova” trasferita da un’altra banca (non denaro che già avevi in quel gruppo).
- Il deposito è della durata prestabilita (spesso 18, 24 mesi).
- L’importo è entro un certo limite promozionale (ad esempio, i primi 50.000 euro).
- La promozione è ancora attiva (molte offerte sono scadute).
Se solo una di queste condizioni non è soddisfatta, il tasso scende. Ecco perché il numero che vedi nel banner e il tasso effettivo che riceverai possono divergere.
Tasso lordo vs tasso netto e le tasse
Questo è forse il vero “inganno” nascosto, anche se legalmente corretto. Quando vedi 4% lordo, quello è il tasso prima delle tasse. Lo Stato italiano prelieva il 26% degli interessi maturati. Se depositi 10.000 euro a 4% lordo per un anno, guadagni 400 euro. Ma il fisco ti toglie il 26% di quei 400, cioè 104 euro. Ti rimane 296 euro, che corrisponde a un tasso netto del 2,96%.
Aggiungi l’imposta di bollo dello 0,20% sulla giacenza media (che pagherai lo Stato), e il rendimento effettivo scende ulteriormente. Non è una truffa, è così per tutti; il punto è non farsi ingannare dalla cifra lorda e valutare il denaro reale che finisce nelle tue tasche.
TAN, TAEG e altri acronimi: cosa davvero guardare
Le banche ti riempiranno di acronimi: TAN (Tasso Annuo Nominale), TAE (Tasso Annuo Effettivo), TAEG. Per un conto deposito semplice, concentrati sul TAN (il tasso nominale lordo) e verifica se è davvero annuale. Poi calcola tu stesso il netto sottraendo il 26% e il costo di bollo. Più importante è capire la durata del vincolo e la modalità di pagamento degli interessi (maturazione giornaliera, mensile, trimestrale, a fine vincolo).
Il vincolo: il fulcro nascosto
Ecco dove molti rimangono sorpresi. I tassi più alti si ottengono quasi sempre su vincoli lunghi: 18, 24 o 36 mesi. Depositi i soldi, li blocchi per due anni, e se prima di quella data ti servono davvero, cosa succede?
Alcune banche permettono lo svincolo anticipato con penale: restituiscono i tuoi soldi, ma azzerano gli interessi già maturati o applicano una riduzione. Altre non permettono svincolo prima della scadenza. È una differenza cruciale che pesa sulla tua libertà finanziaria. Un tasso al 4,5% è bellissimo sulla carta, ma se poi non puoi toccare i soldi e ti serve liquidità, hai un problema.
Le banche che oggi rendono di più: chi sono (e che logica seguono)
Se guardiamo ai dati attuali di novembre 2025, alcuni istituti stanno offrendo rendimenti interessanti. Non tutte le banche competono sui tassi allo stesso modo.
Perché certe banche pagano molto
Le banche online (ING, Scalable Capital, eToro, [Producer A], ecc.) tendono a offrire i tassi più competitivi. La ragione è semplice: non hanno le spese enormi di mantenere filiali fisiche. Inoltre, cercano di attrarre nuovi clienti facendo pubblicità intorno al conto deposito e usando il tasso come leva principale.
Gli istituti esteri con licenza europea (ad esempio banche con sede in altri paesi UE che operano in Italia) a volte offrono tassi più alti perché hanno strutture dei costi diverse e competono su un orizzonte europeo.
Le banche tradizionali italiane tendono a offrire tassi leggermente più bassi. Non perché non possono, ma perché contano sulla fedeltà storica dei clienti e su altri servizi bundlati (conto corrente + conto deposito con sconto su commissioni, ecc.).
Il profilo tipico delle offerte attuali
Sulla base dei dati di novembre 2025:
- Conti deposito liberi (non vincolati): rendimenti attorno al 3,5, 4% lordo, spesso legati a promozioni temporanee o nuova liquidità.
- Conti deposito vincolati 6 mesi: rendimenti al 3,8, 4% lordo.
- Conti deposito vincolati 12 mesi: rendimenti al 3, 3,5% lordo.
- Conti deposito vincolati 24, 36 mesi: qui gli istituti a volte spingono oltre il 4%, ma il vincolo è molto lungo.
Nota il pattern: più lungo è il vincolo, più è difficile trovare tassi superiori. Le promozioni “al 5%” che occasionalmente spuntano online sono quasi sempre su prodotti speciali, nuova liquidità trasferita, o hanno durata limitatissima (30 giorni).
Come trovare oggi i rendimenti migliori
Esistono comparatori online dedicati (come siti che monitorano conti deposito). Guardare il sito ufficiale di una banca di solito non basta, perché usa la sua pagina per promuovere il massimo, non il rappresentativo. Un comparatore ti mostra una gamma più realistica. Inoltre, leggi sempre le condizioni complete, non solo il numero di tasso.
Quando confronti, metti a fianco:
- Tasso lordo e netto (calcola il netto tu, non fidarti ciecamente).
- Durata vincolo (un anno, due anni, libero).
- Modalità di svincolo anticipato (è possibile sì/no? Con quale penale?).
- Importo massimo incluso nella promozione (magari il 4% vale solo sui primi 50.000 euro).
- Modalità di accredito interessi (a fine vincolo, trimestrale, mensile).
Esempio di confronto ragionato
Scenario: hai 30.000 euro, non ti serviranno nei prossimi 12 mesi, ma vuoi mantenere una certa flessibilità.
- Opzione A: Banca X offre 4,2% lordo vincolato 12 mesi, svincolo non consentito. Dopo le tasse, netto 3,1% circa. Guadagno annuale: circa 900 euro netti, ma i soldi sono bloccati.
- Opzione B: Banca Y offre 3,8% lordo vincolato 12 mesi, svincolo possibile con penale del 0,5% sugli interessi. Netto circa 2,8%. Guadagno circa 800 euro, ma hai la possibilità di muoverti se urgenza.
Qual è “meglio”? Dipende. Se sei sicuro di non servirteli, l’Opzione A ti guadagna di più. Se hai qualche incertezza, l’Opzione B è più confortevole e “vale” i 100 euro di differenza per la tranquillità.
Oltre il tasso: rischi, vincoli e dettagli che fanno la differenza
Molti guardano solo il numero del tasso e non vedono il resto del paesaggio. Ma il vero convenienza emerge quando leggi le piccole stampe.
Quanto davvero puoi vincolare e la liquidità
Una domanda che pochi si fanno: quanta parte dei miei risparmi dovrebbe stare in un conto deposito vincolato? La risposta prudente è: non tutto. Devi sempre mantenere una riserva di liquidità libera per emergenze impreviste. Una regola comune è non vincolare oltre il 60, 70% dei tuoi risparmi facilmente disponibili.
Se hai 50.000 euro in un fondo emergenze, lascia almeno 15.000 euro su un conto corrente senza vincoli. Destina i restanti 35.000 euro a conti deposito di durata variabile (non tutto a 24 mesi, per esempio; distribuisci: 12.000 a 6 mesi, 12.000 a 12 mesi, 11.000 a 24 mesi).
Il rischio concentrazione e la diversificazione
Ricorda che la protezione del Fondo Interbancario copre fino a 100.000 euro per intestatario e per banca. Se depositi 150.000 euro tutto presso la stessa banca, i primi 100.000 sono coperti, gli altri 50.000 no. Se vuoi proteggere somme più grandi, la soluzione è dividere tra più istituti:
- 100.000 presso Banca A.
- 100.000 presso Banca B.
- 50.000 presso Banca C.
Ognuno dei tuoi depositi rimane al sicuro. Inoltre, diversificare tra banche diverse ti permette di sfruttare le migliori offerte di ciascuna contemporaneamente.
Le condizioni nascoste che scappano
Leggi sempre le condizioni contrattuali, non solo il bollettino pubblicitario. Pochi, ma alcuni istituti ancora applicano:
- Commissioni di apertura o chiusura (rarissime oggi, ma verificare non costa).
- Obbligo di aprire conto corrente collegato con costi di gestione mensili. Il conto deposito rende il 4%, ma il conto corrente associato costa 5 euro al mese: hai già perso parte del guadagno.
- Importo minimo di deposito (ad esempio, il 4% vale solo se depositi almeno 5.000 euro).
- Limite di importo massimo (il 4% vale solo per i primi 50.000, oltre no).
La promozione che scade: l’inganno temporale
Quasi tutti i tassi ad alto tasso sono promozionali e limitati nel tempo. Oggi il 4%, ma tra tre mesi il 2,5%. È perfettamente legale, ma molti dimenticano di monitorare e ritrovano un giorno i loro interessi crollati senza capire perché.
La soluzione è segnarsi la scadenza della promozione (agenda del telefono, nota in e-mail, quello che vuoi) e rivisionare le condizioni prima della scadenza. Non è raro cambiare banca quando la promozione finisce e il tasso scende: prendi i soldi (non è penalizzato alla scadenza del vincolo), li trasferisci altrove a miglior tasso.
Come scegliere il conto deposito migliore per te (non solo quello “più alto”)
Arrivi al punto pratico: come decidi, tu, quale conto deposito aprire oggi? Non è (solo) il numero più alto, ma la combinazione che rispecchia la tua situazione.
Passo 1: definisci il tuo orizzonte temporale
Chiediti: quando avrò bisogno di questi soldi?
- Se entro 6 mesi o un anno, escludi i vincoli lunghi e guarda i conti liberi o vincolati brevi.
- Se è denaro che non toccherai per 2, 3 anni, puoi permetterti vincoli lunghi e cacciare tassi più alti.
Passo 2: decidi quanto vincolare
Tira fuori il conto e fai un bilancio semplice:
- Fondo emergenze: quanti mesi di spese devono coprire? (3, 6 mesi è lo standard). Questi soldi rimangono liberi.
- Risparmi extra: la differenza tra il totale e il fondo emergenze. Qui è dove puoi vincolare.
Esempio: spendi 2.000 euro al mese, quindi fondo emergenze = 6.000, 12.000 euro. Se hai 50.000 euro totali, puoi destinare 38.000, 44.000 euro a conti deposito vincolati.
Passo 3: confronta almeno 3, 4 banche
Non fermarti alla prima offerta. Apri un comparatore online, digita il tuo importo e la durata desiderata, e guarda la lista. Verifiche che ogni istituto sia regolamentato e coperto dal fondo di garanzia dei depositi italiano. Leggi il tasso netto (non solo quello lordo) e i termini di svincolo.
Passo 4: considera assistenza e praticità
Tassi uguali, ma quali scegliere? Guarda:
- Facilità di apertura: online, istantaneo, oppure ancora richiesta documenti cartacei?
- App e home banking: come gestisci il conto? È intuitivo?
- Servizio clienti: se hai problemi, chi risponde? Chat 24/7, telefono, mail?
Spesso la differenza tra 3,95% e 4% è irrilevante se la banca A ti fa impazzire e la banca B è comoda e affidabile.
Mini-checklist pratica
Prima di aprire un conto deposito, verifica:
- Tasso netto reale (tasso lordo meno 26% tasse meno 0,20% bollo): è conveniente?
- Durata vincolo: ti va bene quel tempo?
- Svincolo anticipato: possibile sì/no? Con quale penale?
- Importo massimo protetto: resterò entro i 100.000 euro per banca?
- Costi nascosti: commissioni di apertura/chiusura, conto corrente collegato obbligatorio, importi minimi?
- Scadenza promozione: quando scade questo tasso? Cosa succede dopo?
Compilala mentalmente (o letteralmente, su un foglio) prima di decisioni.
Tirare le somme: il conto deposito che rende di più… per davvero
Torniamo all’immagine iniziale: risparmi fermi sul conto corrente, che non rendono nulla e perdono valore reale ogni anno a causa dell’inflazione. Ora sai che non è inevitabile. Esistono alternative concrete, anche se non sono il favola del “fino al 5%” che vedi nei banner.
Cosa hai imparato in questo articolo
- Come leggere le offerte: “fino al X%” non significa che tutti lo ricevono. Il tasso netto è più basso di quello lordo a causa delle tasse.
- Chi offre i tassi più alti: banche online e istituti di nicchia, spesso con tassi promozionali limitati nel tempo.
- I vincoli veri: tassi più alti arrivano su vincoli lunghi, che limitano la tua libertà di accedere ai soldi.
- La sicurezza: i tuoi soldi sono protetti fino a 100.000 euro per banca, purché l’istituto sia regolamentato.
- La pratica: devi confrontare almeno 3 banche, calcolare il tasso netto, verificare i dettagli e non farsi ipnotizzare dal numero più alto.
L’idea chiave finale
La banca che rende di più non è sempre quella con il numero più alto nel banner pubblicitario. È quella che ti fa guadagnare davvero nel tempo, senza metterti in difficoltà quando i soldi ti servono, senza sorprese nascoste, e che puoi gestire comodamente. Un conto deposito al 3,5% netto, flessibile e con un buon servizio clienti, vale spesso più di uno al 4% lordo (2,8% netto) bloccato per due anni presso una banca che non raggiunge al telefono.
Il primo passo: agisci oggi
Non serve paralisi da analisi. Prendi 10 minuti ora:
- Scrivi quanti soldi hai oggi disponibili e quanti ne avresti necessità a breve.
- Calcola quanto puoi destinare a un deposito vincolato senza sacrificare il tuo fondo emergenze.
- Apri un comparatore online (o vai sui siti ufficiali di 2, 3 banche) e guarda le offerte per quella durata.
- Confronta il tasso netto, le condizioni di svincolo e il costo dei servizi associati.
- Scegli, apri il conto online (in genere 5 minuti) e trasferisci i soldi.
Tra un mese, il tuo denaro avrà già iniziato a guadagnare. Non è un guadagno che ti farà ricco, ma è guadagno vero, che sconfigge l’inflazione e trasforma un problema (risparmi infruttiferi) in una soluzione (denaro che lavora per te).




